Fin da quando, circa 30 anni fa, la signora Assuntina mi estrasse dal ventre di mia madre, la mia mente ha sempre associato la "Fòcara" alla figura di un mammifero carnivoro pinnipede, famoso per il suo grasso. Avevo già intuito che tale associazione poteva non essere del tutto corretta, non vivendo noi nei pressi del Mar Caspio; tuttavia ieri sera ho voluto fugare (o focàre?) ogni dubbio, recandomi con la mia mugghiera sul luogo/rogo del misfatto. Eccovi un resoconto della focosa serata:
Ore 19:15: partenza da Lecce e, subito, incolonnamento di auto all'altezza di Villa Convento: la serata sembra saltare; io e mia moglie siamo comunque soddisfatti dell'uscita, dato che è più o meno la terza che facciamo negli ultimi 5 anni. Il traffico poi si sblocca: menomale perché, in effetti, a Villa Convento avremmo potuto al massimo vedere la Fòcara monaca.
Le rarissime noci paesani |
Convinti che l'accensione della Fòcara fosse prevista per le 20, affidiamo la nostra auto a un gioviale parcheggiatore abusivo e ci precipitiamo a piedi verso la chiazza, superando in bello stile orde di aitanti vecchietti locali. Nostro malgrado, scopriamo che il paese è costellato di indicazioni per il "Presepe artistico in movimento" (cosa complicatissima, tra l'altro, mettere indicazioni per una cosa che si sposta) ma non ce n'è nessuna per la Fòcara.
Ieu suntu Carlu |
La Fòcara sfocata |
Ore 20:00: pedinando un gruppo di cummari locali, giungiamo sul luogo dell'evento: ci troviamo innanzi una spettacolare pila di rametti di vite secchi alta 25 metri e larga 12, costruita nel giro di un mese.
Nella viuzza dove siamo appostati, ci sono 11 camioncini delle crépes nel raggio di 50 metri: sicuramente non moriremo di fame (al massimo di crépe-acuore).
Ore 20:30: iniziano ad accorrere frotte di turisti provenienti da ogni parte del globo terrestre, da Cannole fino a Kansas City. Uno di questi, vedendomi alto e castano chiaro, mi ha chiesto: "SfitzeRRoo??" - "No, Novoli!", gli ho risposto io (scusate).
Ore 21:00: dopo 25 minuti di documentario, appassionante come un discorso di Marzullo doppiato in russo, ha inizio lo scoppiettìo dei fuochi d'artificio, alternati a ballerine appese ad una gru volteggianti sulla Fòcara.
Ore 21:05: fuochi d'artificio
Ore 21:10: ballerine volteggianti
Li fuechi! |
Ore 21:15: fuochi d'artificio
Ore 21:30: fuochi d'artificio e accensione della Fòcara (previa rimozione delle ballerine volteggianti, che sarebbero altrimenti finite arrostite)!
Le ballerine volteggianti |
Luminarie e BARRACCHE |
Ore 21:41: siamo perfettamente incastrati, formando uno spettacolare puzzle umano di 60.000 pezzi. Peccato che il pezzo accanto a me aveva ingerito scapece e aveva l'alito di Alien appena sveglio.
Ore 21:50: divincolatici a fatica dal puzzle e dalla puzza, ci dirigiamo verso una barracca e inghiottisco un panino alla salsiccia avanzato dalla Fòcara 2014. Ora che potrei rifilargli anch'io un'alitata di muerte, vorrei tanto re-incontrare l'uomo della scapece ma i nostri destini, così come i nostri intestini, sono ormai divisi.
Almeno fino alla Fòcara 2016.
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